Viewability su eADV: adesso misuriamo le impression realmente visibili

Chi segue eADV da tempo, è già al corrente che sin dagli albori del nostro ad-network abbiamo dato estrema importanza al posizionamento degli spazi pubblicitari all'interno delle pagine web dei nostri publishers, suddividendoli in due macro-categorie: Branding (above-the-fold: visibili in alto nel primo scroll di pagina) e Performance (below-the-fold: visibili in basso).

I posizionamenti Branding hanno sempre beneficiato di campagne remunerate a CPM poiché siamo stati in grado di garantire alta visibilità ai nostri advertisers. I posizionamenti Performance, invece, hanno sempre beneficiato di campagne remunerate a CPC e CPA.



Questa suddivisione era perfettamente efficiente quando la maggior parte del traffico ai siti web proveniva da dispositivi desktop (PC fissi e portatili). Da qualche anno è però indiscutibile l'aumento del traffico da dispositivi mobile (smartphone e tablet), che ultimamente ha addirittura superato quello desktop.

E' facile intuire quindi come il concetto di above-the-fold e below-the-fold, assolutamente efficace per il traffico desktop, ha cominciato a perdere efficacia su traffico mobile a causa delle ridotte dimensioni dei display degli smartphone e della progressiva modifica dei layout delle pagine web (responsive/mobile).

Poiché gli advertisers hanno estremo interesse che i propri annunci pubblicitari raggiungano gli utenti nel modo più efficace possibile, l'industria del digital advertising ha trovato una via che permette di soddisfare le necessità di visibilità degli advertisers e di premiare i publishers che inseriscono i banner, indipendentemente dalla posizione, in zone realmente visibili.

Poiché un'impression pubblicitaria servita non è necessariamente uguale ad un'impression pubblicitaria vista, ecco che entra in gioco il concetto di viewability, un argomento per lungo tempo discusso, sia dai publishers che dagli advertisers, ma poi standardizzato nell'Agosto 2015 e nel Giugno 2016 dal Media Rating Council (MRC).

Per considerare un'impression visibile, è necessario che l'annuncio pubblicitario sia visibile all'interno del display del dispositivo per almeno il 50% delle sue dimensioni per almeno un secondo.


La viewability su eADV


Anche su eADV, da qualche giorno all'interno dei report, è stata attivata la colonna View.ty (Viewable Impression Rate) che indica la % di impression visibili calcolate sul totale di impression misurate.

La viewability ricoprirà prestissimo in eADV un aspetto davvero importante e andrà a sostituire le macro-categorie Branding e Performance: maggiore sarà la viewability che i publishers riusciranno a garantire, tanto più remunerative saranno le campagne pubblicitarie che saranno erogate. 

Il calcolo della viewability è già attivo su tutti i formati tabellari del nostro ad-network e, fermo restando che verrà comunque garantito il 100% di fill-rate, i range di viewability utilizzati da eADV per distribuire le campagne pubblicitarie in funzione della propria redditività saranno i seguenti:

  • Viewability < 40%: Scarsa
  • Viewability ≥ 40% e < 70%: Nella media
  • Viewability  ≥ 70%: Ottima

Come verificare la viewability suoi tuoi siti web


Invitiamo tutti i publishers a visionare i propri report e ad attenzionare la nuova colonna View.ty per verificare il range all'interno del quale sono state inserite le proprie zone, migliorandone la viewability qualora questa fosse troppo bassa.


E' ormai chiaro quindi come la viewability diventerà presto l'indice principale della qualità dell'impression pubblicitaria erogata.

Siamo sicuri che questa radicale ma indispensabile variazione renderà eADV ancora più efficiente e performante riuscendo a garantire ai propri advertisers la migliore visibilità possibile, mentre ai propri publishers le migliori revenue sul mercato direttamente proporzionate alla qualità del traffico erogato.

Impara come migliorare la viewabiliy degli annunci pubblicitari all'interno del tuo sito web.

Per qualsiasi dubbio o chiarimento non esitare a contattarci.